Il Coordinamento Cremonese,
Cremasco, Casalasco del Forum Nazionale Salviamo
il Paesaggio, Difendiamo i Territori si è formato nel Dicembre del 2011, a
seguito della partecipazione di numerosi rappresentanti dei territori
interessati alla prima assemblea nazionale del forum stesso, tenutasi a
Cassinetta di Lugagnano il 29 Ottobre 2011, con la quale si è formalmente costituito
Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i
Territori.
La zona coperta corrisponde
alla Provincia di Cremona. Fin da subito, per motivazioni pratiche dovute alla
conformazione della Provincia e alla necessità di un rapporto di prossimità con
i territori, si è deciso di articolare il coordinamento in tre gruppi che
corrispondessero alle tre aree di cui si compone la Provincia stessa: Cremasco,
Cremonese e Casalasco. Sono stati perciò scelti, oltre ad un referente
provinciale, anche un referente per ciascuno dei tre gruppi.
Coerentemente con gli
obiettivi primari del Forum, l’azione del coordinamento locale è stata fin da
subito orientata a sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni
locali sulla necessità di arrestare il consumo di territorio. Sulla base delle
segnalazioni dei nostri sostenitori, abbiamo partecipato, in autonomia o
insieme ad altre associazioni, alla stesura di osservazioni a diversi Piani
di Governo del Territorio (PGT): tra gli altri, segnaliamo quelli dei
comuni di Cremona, Bordolano, Rivolta d’Adda, Vailate.
Alle osservazioni di
carattere tecnico si è accompagnata un’attività di sensibilizzazione mediante interventi
sulla stampa locale e nazionale e la sottoscrizione di appelli, come nei
casi del progetto del Polo Industriale di Tencara (Pizzighettone), dei progetti
di espansione urbana a ridosso del centro storico di Soncino e della
realizzazione dell’autodromo di San Martino del Lago.
I 115 comuni della Provincia
sono stati più volte sollecitati alla compilazione della scheda di Censimento
del Cemento: pur lievemente superiore alla media nazionale (6,64%), il
numero delle risposte pervenute (11, delle quali diverse incomplete, per una
percentuale pari al 9,57%) non è stato soddisfacente.
Interventi pubblici ed
osservazioni tecniche hanno riguardato anche strumenti di pianificazione
territoriale di livello provinciale come il Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale (PTCP) ed il Piano Provinciale delle Cave (PPC),
in occasione delle quali si è riusciti a costituire un gruppo di lavoro tra associazioni
quali WWF, Italia Nostra, FAI, Legambiente. Nel caso particolare dell’Altopiano
della Melotta, interessato da previsioni di ampliamento di un attività
estrattiva, tali associazioni hanno organizzato un convegno scientifico con
l’obiettivo di evidenziare gli effetti combinati di PTCP e PPC su quest’area di
particolare interesse naturalistico.
Oltre a queste attività,
negli anni il coordinamento locale è stato in diverse occasioni contattato come
supporto tecnico per questioni urbanistiche e di pianificazione
territoriale comunale: Torlino Vimercati, Casalmaggiore, Vescovato, Gadesco
Pieve Delmona, Paderno Ponchielli sono solo alcuni casi.
Altra questione di grande
rilevanza è quella delle infrastrutture stradali: numerosi gli appelli e
gli eventi informativi a cui si è deciso di partecipare, in particolare sulla
Bre-Be-Mi, sull’autostrada Cremona-Mantova, sull’autostrada Ti-Bre e sul Terzo
Ponte sul fiume Po nei pressi di Cremona. Si è altresì cercato di promuovere
una visione differente della mobilità, come nel caso del sostegno al Ti-Bre
ferroviario e alla ciclabile Ven-To.
Il coordinamento locale ha
preso posizione anche riguardo all’utilizzo delle Fonti di Energia
Rinnovabile (FER) in ambiti agricoli e naturalistici, troppo spesso legato
a dinamiche di tipo speculativo. Per quanto riguarda gli impianti a biogas e
biomasse ed i campi fotovoltaici a terra è stato predisposto un modello di
mozione da presentare ai consigli comunali, volto ad impedire la realizzazione
di fotovoltaico su terreno agricolo e di centrali sovradimensionate rispetto
alle necessità delle aziende agricole proponenti. Tale mozione è stata adottata
in alcuni comuni del territorio cremasco. La Provincia di Cremona detiene il
primato degli impianti a biogas e biomasse sul territorio nazionale, e si sono
formati alcuni comitati di cittadini (Credera Rubbiano, Trescore Cremasco)
intenzionati ad ostacolare il proliferare di autorizzazioni. Tra i principali
elementi di preoccupazione legati agli impianti a biogas e biomasse vi sono i
rischi sanitari riguardanti lo smaltimento del digestato, le emissioni in
atmosfera e la necessità di ricorrere a colture dedicate per alimentare gli
impianti, ulteriore elemento di rischio per l’autosufficienza alimentare dei
territori. I campi fotovoltaici a terra rappresentano un elemento ancora più
evidente di riduzione del territorio coltivato, pur rimanendo esso classificato
come agricolo. Alcuni rappresentanti del coordinamento sono stati invitati come
relatori in occasione di assemblee e sono in collegamento con il Coordinamento
Terre Nostre, ospitato a Cremona in occasione di un incontro pubblico.
Per quanto riguarda gli impianti
idroelettrici, il coordinamento ha partecipato alla stesura di osservazioni
tecniche, di appelli e di articoli per la stampa per i progetti più impattanti:
Crotta d’Adda, Montodine, Rivolta d’Adda, Palata Menasciutto. Si tratta di
impianti che non si limiterebbero a sfruttare salti esistenti lungo i corsi
d’acqua, ma andrebbero a modificare l’assetto fluviale con aspetti quali
innalzamenti della falda, tagli di meandri, parziali bacinizzazioni.
In Provincia di Cremona si
segnala anche la problematica delle trivellazioni: in primo luogo vi sono
continue richieste di trivellazioni a scopo esplorativo, soprattutto nella
porzione centro-meridionale della Provincia. Vi è poi la presenza di diversi
progetti di stoccaggio di gas naturale, alcuni dei quali già avviati, con
procedure giudicate non sufficientemente trasparenti da alcuni gruppi di
cittadini: in particolare sono state sottoscritte le osservazioni ai progetti
ed agli strumenti urbanistici di Bordolano, ma ulteriori criticità riguardano
lo stoccaggio di Sergnano e quello, al momento solamente in fase progettuale,
di Romanengo.
Si rende poi necessario un
richiamo alla drammatica situazione dell’inquinamento atmosferico della
Pianura Padana, riguardo al quale sono stati sottoscritti diversi appelli. Nel
Comune di Cremona in particolare si segnala la presenza di grossi impianti
industriali quali l’acciaieria Arvedi e dell’impianto di incenerimento di San
Rocco. L’economia circolare dei rifiuti è un tema su cui si sta lavorando in
maniera coordinata con altre realtà del territorio.
Riguardo a tutte queste
tematiche sono state organizzate, in autonomia o in collaborazione con altre
associazioni, delle serate informative con la presenza di personaggi
quali Luca Martinelli, Domenico Finiguerra, Paolo Pileri. L’opera di
sensibilizzazione è stata portata avanti anche con iniziative culturali come la
mostra Il paesaggio che mi fu rubato,
organizzata dal Museo Diotti di Casalmaggiore.
Al momento l’indirizzo è
quello di cercare sostenitori sui territori non sufficientemente coperti,
organizzando eventi informativi sul consumo di suolo o su tematiche specifiche
delle zone interessate, mentre per quanto riguarda aree già interessate dalla
nostra presenza si tratta di rinsaldare i legami ed ampliare la rete.
A livello informativo il
coordinamento è dotato di un blog proprio e di una pagina Facebook, che ha
raccolto ad oggi 1379 sostenitori. Il coordinamento è anche dotato di propria
mailing list interna: per esserne inclusi basta inviare la richiesta all’indirizzo
salviamoilpaesaggio.cr@gmail.com. La nostra presenza in piazza in concomitanza
con eventi quali l’Ecofiera di Casalmaggiore e la Discesa del Po a Viadana (MN)
è stata l’occasione per diffondere materiale informativo.
Il nostro obiettivo è quello
di dare un contributo al dibattito sulle tematiche ambientali provinciali. Alcuni
nostri sostenitori sono poi diventati Amministratori nei rispettivi Comuni.
Nel Gennaio 2016 è’ stata
data l’adesione al Coordinamento Regionale Lombardo di “Salviamo il Paesaggio”,
in quanto si è reputato importante fare fronte comune per quanto riguarda la
legislazione regionale negli ambiti di interesse, in particolare la
pianificazione territoriale (le competenze regionali in questo campo sono
significative). Il coordinamento locale, specialmente il gruppo casalasco, ha
poi una stretta collaborazione con i gruppi mantovani della zona Oglio Po. In
occasione delle iniziative sul Ti-Bre si stanno stringendo rapporti con realtà
parmensi.
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