sabato 5 marzo 2016

2011-2016: le nostre attività



Il Coordinamento Cremonese, Cremasco, Casalasco del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori si è formato nel Dicembre del 2011, a seguito della partecipazione di numerosi rappresentanti dei territori interessati alla prima assemblea nazionale del forum stesso, tenutasi a Cassinetta di Lugagnano il 29 Ottobre 2011, con la quale si è formalmente costituito Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori.
La zona coperta corrisponde alla Provincia di Cremona. Fin da subito, per motivazioni pratiche dovute alla conformazione della Provincia e alla necessità di un rapporto di prossimità con i territori, si è deciso di articolare il coordinamento in tre gruppi che corrispondessero alle tre aree di cui si compone la Provincia stessa: Cremasco, Cremonese e Casalasco. Sono stati perciò scelti, oltre ad un referente provinciale, anche un referente per ciascuno dei tre gruppi.
Coerentemente con gli obiettivi primari del Forum, l’azione del coordinamento locale è stata fin da subito orientata a sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni locali sulla necessità di arrestare il consumo di territorio. Sulla base delle segnalazioni dei nostri sostenitori, abbiamo partecipato, in autonomia o insieme ad altre associazioni, alla stesura di osservazioni a diversi Piani di Governo del Territorio (PGT): tra gli altri, segnaliamo quelli dei comuni di Cremona, Bordolano, Rivolta d’Adda, Vailate.
Alle osservazioni di carattere tecnico si è accompagnata un’attività di sensibilizzazione mediante interventi sulla stampa locale e nazionale e la sottoscrizione di appelli, come nei casi del progetto del Polo Industriale di Tencara (Pizzighettone), dei progetti di espansione urbana a ridosso del centro storico di Soncino e della realizzazione dell’autodromo di San Martino del Lago.
I 115 comuni della Provincia sono stati più volte sollecitati alla compilazione della scheda di Censimento del Cemento: pur lievemente superiore alla media nazionale (6,64%), il numero delle risposte pervenute (11, delle quali diverse incomplete, per una percentuale pari al 9,57%) non è stato soddisfacente.
Interventi pubblici ed osservazioni tecniche hanno riguardato anche strumenti di pianificazione territoriale di livello provinciale come il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) ed il Piano Provinciale delle Cave (PPC), in occasione delle quali si è riusciti a costituire un gruppo di lavoro tra associazioni quali WWF, Italia Nostra, FAI, Legambiente. Nel caso particolare dell’Altopiano della Melotta, interessato da previsioni di ampliamento di un attività estrattiva, tali associazioni hanno organizzato un convegno scientifico con l’obiettivo di evidenziare gli effetti combinati di PTCP e PPC su quest’area di particolare interesse naturalistico.
Oltre a queste attività, negli anni il coordinamento locale è stato in diverse occasioni contattato come supporto tecnico per questioni urbanistiche e di pianificazione territoriale comunale: Torlino Vimercati, Casalmaggiore, Vescovato, Gadesco Pieve Delmona, Paderno Ponchielli sono solo alcuni casi.
Altra questione di grande rilevanza è quella delle infrastrutture stradali: numerosi gli appelli e gli eventi informativi a cui si è deciso di partecipare, in particolare sulla Bre-Be-Mi, sull’autostrada Cremona-Mantova, sull’autostrada Ti-Bre e sul Terzo Ponte sul fiume Po nei pressi di Cremona. Si è altresì cercato di promuovere una visione differente della mobilità, come nel caso del sostegno al Ti-Bre ferroviario e alla ciclabile Ven-To.
Il coordinamento locale ha preso posizione anche riguardo all’utilizzo delle Fonti di Energia Rinnovabile (FER) in ambiti agricoli e naturalistici, troppo spesso legato a dinamiche di tipo speculativo. Per quanto riguarda gli impianti a biogas e biomasse ed i campi fotovoltaici a terra è stato predisposto un modello di mozione da presentare ai consigli comunali, volto ad impedire la realizzazione di fotovoltaico su terreno agricolo e di centrali sovradimensionate rispetto alle necessità delle aziende agricole proponenti. Tale mozione è stata adottata in alcuni comuni del territorio cremasco. La Provincia di Cremona detiene il primato degli impianti a biogas e biomasse sul territorio nazionale, e si sono formati alcuni comitati di cittadini (Credera Rubbiano, Trescore Cremasco) intenzionati ad ostacolare il proliferare di autorizzazioni. Tra i principali elementi di preoccupazione legati agli impianti a biogas e biomasse vi sono i rischi sanitari riguardanti lo smaltimento del digestato, le emissioni in atmosfera e la necessità di ricorrere a colture dedicate per alimentare gli impianti, ulteriore elemento di rischio per l’autosufficienza alimentare dei territori. I campi fotovoltaici a terra rappresentano un elemento ancora più evidente di riduzione del territorio coltivato, pur rimanendo esso classificato come agricolo. Alcuni rappresentanti del coordinamento sono stati invitati come relatori in occasione di assemblee e sono in collegamento con il Coordinamento Terre Nostre, ospitato a Cremona in occasione di un incontro pubblico.
Per quanto riguarda gli impianti idroelettrici, il coordinamento ha partecipato alla stesura di osservazioni tecniche, di appelli e di articoli per la stampa per i progetti più impattanti: Crotta d’Adda, Montodine, Rivolta d’Adda, Palata Menasciutto. Si tratta di impianti che non si limiterebbero a sfruttare salti esistenti lungo i corsi d’acqua, ma andrebbero a modificare l’assetto fluviale con aspetti quali innalzamenti della falda, tagli di meandri, parziali bacinizzazioni.
In Provincia di Cremona si segnala anche la problematica delle trivellazioni: in primo luogo vi sono continue richieste di trivellazioni a scopo esplorativo, soprattutto nella porzione centro-meridionale della Provincia. Vi è poi la presenza di diversi progetti di stoccaggio di gas naturale, alcuni dei quali già avviati, con procedure giudicate non sufficientemente trasparenti da alcuni gruppi di cittadini: in particolare sono state sottoscritte le osservazioni ai progetti ed agli strumenti urbanistici di Bordolano, ma ulteriori criticità riguardano lo stoccaggio di Sergnano e quello, al momento solamente in fase progettuale, di Romanengo.
Si rende poi necessario un richiamo alla drammatica situazione dell’inquinamento atmosferico della Pianura Padana, riguardo al quale sono stati sottoscritti diversi appelli. Nel Comune di Cremona in particolare si segnala la presenza di grossi impianti industriali quali l’acciaieria Arvedi e dell’impianto di incenerimento di San Rocco. L’economia circolare dei rifiuti è un tema su cui si sta lavorando in maniera coordinata con altre realtà del territorio.
Riguardo a tutte queste tematiche sono state organizzate, in autonomia o in collaborazione con altre associazioni, delle serate informative con la presenza di personaggi quali Luca Martinelli, Domenico Finiguerra, Paolo Pileri. L’opera di sensibilizzazione è stata portata avanti anche con iniziative culturali come la mostra Il paesaggio che mi fu rubato, organizzata dal Museo Diotti di Casalmaggiore.
Al momento l’indirizzo è quello di cercare sostenitori sui territori non sufficientemente coperti, organizzando eventi informativi sul consumo di suolo o su tematiche specifiche delle zone interessate, mentre per quanto riguarda aree già interessate dalla nostra presenza si tratta di rinsaldare i legami ed ampliare la rete.
A livello informativo il coordinamento è dotato di un blog proprio e di una pagina Facebook, che ha raccolto ad oggi 1379 sostenitori. Il coordinamento è anche dotato di propria mailing list interna: per esserne inclusi basta inviare la richiesta all’indirizzo salviamoilpaesaggio.cr@gmail.com. La nostra presenza in piazza in concomitanza con eventi quali l’Ecofiera di Casalmaggiore e la Discesa del Po a Viadana (MN) è stata l’occasione per diffondere materiale informativo.
Il nostro obiettivo è quello di dare un contributo al dibattito sulle tematiche ambientali provinciali. Alcuni nostri sostenitori sono poi diventati Amministratori nei rispettivi Comuni.
Nel Gennaio 2016 è’ stata data l’adesione al Coordinamento Regionale Lombardo di “Salviamo il Paesaggio”, in quanto si è reputato importante fare fronte comune per quanto riguarda la legislazione regionale negli ambiti di interesse, in particolare la pianificazione territoriale (le competenze regionali in questo campo sono significative). Il coordinamento locale, specialmente il gruppo casalasco, ha poi una stretta collaborazione con i gruppi mantovani della zona Oglio Po. In occasione delle iniziative sul Ti-Bre si stanno stringendo rapporti con realtà parmensi.

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