lunedì 5 dicembre 2016

Alexander Langer - presentazione del libro a Isola Dovarese

Inoltriamo segnalazione dell'iniziativa di Legambiente Cremona programmata per domani sera ad Isola Dovarese.
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Martedì 6 Dicembre 2016 alle ore 21 presso la Sala Consiliare del Comune di Isola Dovarese si terrà una iniziativa pubblica.
Parteciperanno:

Barbara Meggetto
Presidente di Legambiente Regionale

Marzio Marzorati
Vice Presidente di Legambiente Regionale


Sarà presentato il libro
Alexander Langer
a cura di Marzio Marzorati e Mao Valpiana
Discuteremo:
  • la petizione Salva il suolo, grande occasione per chiedere all’Europa di sviluppare una legislazione specifica per salvare il suolo dal cemento, dall’inquinamento e dagli interessi speculativi. Per questo motivo più di 400 organizzazioni si sono unite nella coalizione People4Soil che sta promuovendo un’iniziativa dei cittadini europei.
  • lo stato dell’arte riguardo l’autostrada Cremona-Mantova.



Vi aspettiamo numerosi.

Pier Luigi Rizzi
(Presidente Circolo Vedo Verde)

venerdì 28 ottobre 2016

Cremona a tutela dell'ecosistema del Po

Dal sito www.welfarenetwork.it

Sabato 29 ottobre, alle ore 11:00, a Cremona, presso la Sala Eventi di SpazioComune (Piazza Stradivari, 7) si terrà la presentazione del progetto Cremona a tutela dell’ecosistema del Po, promosso dalle Acli provinciali, cofinanziato da Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona e che gode della collaborazione di: Legambiente, Ufficio Scolastico Territoriale, Consorzio Agrituristico Mantovano, Salviamo il Paesaggio, Arci, Persona Ambiente, Creafuturo, Ass. Filiera Corta solidale, Ambientescienze, GIT Banca Etica Cremona, Museo Paleoantropologico di San Daniele Po, Acquario del Po di Motta Baluffi.
Il progetto è rivolto agli operatori culturali, alle Associazioni e agli amministratori e, grazie all’apporto di qualificati esperti scientifici e ambientali intende discutere dei vari aspetti del nostro ecosistema padano – acqua, aria, suolo, energia, biodiversità, paesaggio ecc. – e nello stesso tempo far conoscere le pratiche virtuose e già consolidate che sono volte a tutelare la salute umana in una delle aree più inquinate del pianeta, intervenendo a ripristinare gli ecosistemi minacciati dalla sfida globale dei cambiamenti climatici con misure che fanno parte di un’economia sostenibile, circolare, ad alto input di lavoro e a basso input di capitale, tecnologicamente avanzata.
Salvaguardare l’ecosistema è la condizione indispensabile se si vuole garantire lo sviluppo umano e sociale delle comunità locali; sviluppo che va promosso dentro un quadro di sostenibilità economica che abbia il coraggio di una forte innovazione sociale, tecnologica e ambientale e che si caratterizzi per un insieme coerente e programmato di azioni mirate in ambito urbanistico, viabilistico, turistico, infrastrutturale, agroalimentare e industriale in grado di creare nuovo lavoro e cambiare la qualità dell’abitare, del consumare e del produrre.
In conferenza stampa verrà presentato il percorso del progetto, gli obiettivi da raggiungere e le ricadute positive che ne possono derivare a livello di territorio. Saranno presenti alcuni rappresentanti del mondo della scuola, dell’associazionismo e dei Comuni che collaborano alla realizzazione del progetto. A pochi giorni dal prossimo round COP 22 che si terrà in Marocco e farà seguito alla conferenza di Parigi sul Clima, e a un anno dall’enciclica Laudato si’, le Acli intendono sottolineare che la cura della casa comune compete a tutti coloro che la abitano e che pertanto tutti sono chiamati a esercitare una responsabilità civile e politica, collettiva e partecipata, nella difesa delle risorse e dei beni comuni naturali. La crisi climatica e ambientale è il problema più serio che l’umanità abbia mai affrontato, ma potrebbe diventare anche la sua più grande opportunità, per un cambiamento virtuoso del suo modello socioeconomico, su scala locale e globale, che ci proietti verso un futuro migliore.

giovedì 27 ottobre 2016

Aspettando Ride With Us

Domenica 30 ottobre prossimo, alle ore 17 presso la Sala Puerari del Museo Civico di Cremona,
le associazioni cremonesi Circolo culturale “AmbienteScienze” e il Coordinamento “CreaFuturo” con la collaborazione delle sezioni cremonesi di Legambiente, Italia Nostra e WWF, hanno organizzato l’evento
“Aspettando Ride With Us”
Un incontro pubblico con la cittadinanza per salutare l’arrivo a Cremona la terza tappa in bicicletta Governolo-Cremona, del tour 2016 Venezia-Torino di “Ride With Us”, “Pedalare con noi”, patrocinato anche dal Comune di Cremona.
Nata nel 2014 con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico dovuto all’uso delle fonti fossili, “Ride With US” ha già realizzato due importanti performance: la prima, in bicicletta da Venezia a Copenaghen (2.041 km) in occasione della presentazione della Sintesi del V° Rapporto dell’IPCC, la seconda, nel 2015 e sempre in bicicletta, da Venezia a Parigi (1.320 km) per la Conferenza delle parti n° 21 (COP21), quella conclusasi con l’epocale ”Accordo di Parigi”.
Quest’anno con la Venezia-Torino, l’ideatore Daniele Pernigotti ed i suoi ciclisti intendono richiamare la pubblica attenzione sulla COP22 di Marrakesch, la cui rilevanza è di portata storica. Infatti, questa ricorderà al mondo due cose: la prima che i “decisori politici” del pianeta sono davvero preoccupati per la perdita del controllo delle emissioni dei gas serra. Infatti, in soli 11 mesi hanno ratificato tutti i vincoli contrattuali previsti per l’entrata in vigore dell’Accordo, mentre per rendere vigente il Protocollo di Kyoto (gli stessi vincoli) ci vollero ben otto anni (1997-2005). La seconda cosa è che dopo 21 anni gli Stati membri dell’ONU d’ora in poi saranno chiamati, non più a patteggiare per trovare una intesa su un “Documento” , ma su come fare concretamente, pur restando ancora dei “vuoti” da riempire, per abbattere con urgenza le emissioni di gas serra.
Il programma dell’incontro prevede un intervento di Alessio Picarelli su: "Per una governance efficace dell' ecosistema del Po, fiume d'Europa", cui seguirà un “accompagnamento” al tema dell’Accordo di Parigi che sarò brevemente sviluppato dal diplomatico Grammenos Mastrojemi in diretta da Londra, parlando su “La COP 1 dopo l’Accordo di Parigi, l’Ambiente e la Cultura”.
Con l’arrivo in Sala dei ciclisti a fine Tappa si arriverà alla conclusione dell’evento affidata ad alcune riflessioni dell’amico Daniele Pernigotti, ideatore di “Ride With Us”, biologo, scrittore, divulgatore, consulente ambientale.

venerdì 21 ottobre 2016

Moratoria sullo sfruttamento dei corsi d'acqua regionali

 In allegato l'appello sottoscritto dal nostro coordinamento locale


Al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni

Il 7 settembre 2106 in Consiglio Regionale le forze politiche lombarde hanno votato all’unanimità una mozione che impegnava il Presidente a valutare la possibilità di una moratoria allo sfruttamento dei corsi d’acqua regionali, almeno sino a quando non saranno elaborati il bilancio idrologico regionale da parte di ARPA e il Programma di tutela e uso delle acque.
La richiesta di una moratoria prende le mosse dall’azione dei comitati ambientalisti lombardi, che da anni denunciano lo sfruttamento indiscriminato dei corsi d’acqua a danno dell’ambiente, causa di maggiore inquinamento e maggiore rischio idrogeologico per i territori.
La mozione approvata in Regione Lombardia ripercorre l’approccio cautelativo recentemente adottato in Val d’Aosta e auspicato dalla Comunità Europea, al fine del raggiungimento degli obbiettivi di qualità dei corsi d’acqua meglio definiti con la Direttiva Acque.
L’esito del prossimo Referendum Costituzionale condizionerebbe in modo determinante l’efficacia e la applicazione del recente unanime impegno politico di Regione Lombardia: è infatti noto come, nel caso di vittoria del SI, le competenze in tema di rilascio di nuove derivazioni idroelettriche, giusta modifica dell’art. 117 della carta costituzionale, diventerebbero di esclusiva competenza dello Stato. Automaticamente la mozione regionale decadrebbe e la possibilità di adottare una moratoria a livello regionale sarebbe preclusa per difetto di competenza in materia di Regione Lombardia.
I sottoscritti Comitati e associazioni ambientaliste, auspicando che venga portato a compimento l'obiettivo della mozione approvata da Regione Lombardia, invitano il Presidente e la Giunta Regionale a tradurre in atti concreti i contenuti della mozione nr. 672 del 01 agosto 2016, approvando una specifica moratoria prima del prossimo 4 dicembre 2016, data del Referendum Costituzionale. La moratoria dovrebbe essere adottata anche in riferimento alle numerose richieste in corso di istruttoria.
Milano, 17 ottobre 2016
I comitati e associazioni ambientaliste lombarde
(La presente sarà aggiornata con le adesioni che perverranno successivamente alla trasmissione. Di questo documento ed integrazioni, sarà data adeguata visibilità su canali media/web/social a cura delle associazioni e comitati aderenti)
 Movimento L’acqua è TUA – Presidente Nicola Faifer
 Acquavaltellina – Luca Vitali
 WWF Italia per la Lombardia – Avv. Paola Brambilla
 Coordinamento acqua pubblica provincia di Sondrio – Martina Simonini
 Associazione Pesca Sportiva Malonno – Mirco Bona
 Fly Angling Club Mosca Club d'Italia - Milano - Roberto Pecorelli
 Comitato “Salviamo i nostri torrenti” di Premana – Fabrizio Fazzini
 Circolo Legambiente Val Cavallina Val Calepio - Pres. Armando Caldara
 Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori Coord. Cremonese, Cremasco, Casalasco – Valerio Gamba
 Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" - sede ad Alzate Brianza (CO) - Roberto Fumagalli
 Comitato Centraline di Valle Camonica con i seguenti gruppi aderenti – Sandro Leali
o Italia Nostra Sezione di Valle Camonica
o Legambiente Circolo di Valle Camonica
o Associazione Amici Del Lago Moro
o Associazione Produttori Agricoli di Valle Camonica (APAV)
o Associazione Culturale Graffiti Associazione Valcamonicabio
o Auser Insieme Università della Libertà
o Comitato Camuno Acqua Pubblica
o Condotta Slow Food di Valle Camonica
o Gruppo Italiano Amici Della Natura
o Commissione Intersezionale CAI-TAM Valle Camonica e Sebino
o Conferenza Stabile delle Sezioni e Sottosezioni CAI di Valle Camonica e Sebino
o Osservatorio Territoriale Darfense
o Osservatorio Territoriale Edolese
o GASV Gruppo di Acquisti Solidali di Valle Camonica
o GAS di Edolo
o APS Braone
o APS Angolo Terme
o APSD Borno
o APS Lozio Mosca Club Vallecamonica
o Carpfishing Italia
o Pescatori Hobby Sport Piancogno
o Gruppo Pesca Losine
o Gruppo Pesca Bienno
o Gruppo Pesca Ceto
o Gruppo Pesca Esine
o APS Malonno
o APS Prestine
 Associazione "cuccia onlus" di tutela ambientale Bollate MI - Maria Antonietta Bolognese
 Associazione WWF Lecco - Lello Bonelli
 Meetup amici di Beppe Grillo di Vallecamonica / Alto Sebino - Referente Stefano Mascalchi
 "Club Pesca a Mosca Vallecamonica" - Referente Nodari Mauro
 “Asd Pescatori Valle di Scalve” – Bettineschi Luca
 Amici del torrente Grigna " - Leonida MAgnolini
 APD La Fario ZPS Toscolano Maderno – Presidente Gianpietro Offer
 Cue de Rat Berghem - Presidente Marco Corni
 Sezione Cacciatori Braone - Referente Gelmini Danilo
 Comitato "Rogna Nostra" di Poggiridenti (SO)- Portavoce Luca Gugiatti
 Associazione Pesca Sportiva Livigno - Presidente Negri Bruno
 Consiglio regionale Lombardia di Italia Nostra – Presidente arch. Rossana Bettinelli
 Sezione di Brescia di Italia Nostra – Presidente arch. Rossana Bettinelli
 Sezione di Milano di Italia Nostra

domenica 16 ottobre 2016

Proposta di Legge per l'arresto del consumo di suolo in Italia

La Rete delle oltre 1.000 organizzazioni che compongono il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio (più noto come "Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, difendiamo i Territori") ha avviato oggi l'attività di elaborazione di una propria Proposta di Legge per l'"Arresto del consumo di suolo in Italia".
Tale iniziativa intende portare a compimento un percorso iniziato nell'ottobre del 2011 all'atto della costituzione del Forum stesso e interrotto successivamente in attesa del completamento dell'azione normativa del Parlamento in materia di consumo del suolo agricolo, avviata nel 2012 dal Consiglio dei Ministri del Governo Monti allora in carica, su proposta del ministro Catania, e attualmente giunta in discussione al Senato, dopo molteplici revisioni che il Forum giudica un utile primo passo, ma insufficiente per intervenire con efficacia su quella che deve, invece, essere considerata una assoluta emergenza cui porre rimedio.
Per tale motivo, nei giorni scorsi è stato composto un apposito Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico multidisciplinare, che conta al momento 70 persone: architetti, urbanisti, docenti universitari, ricercatori, pedologi, geologi, agricoltori, agronomi, tecnici ambientali, giuristi, avvocati, giornalisti/divulgatori, psicanalisti, tecnici di primarie associazioni nazionali, sindacalisti, paesaggisti, biologi ecc.
Tra essi, alcuni dei principali esperti nazionali in materia quali Anna Marson, Luca Mercalli, Paolo Pileri, Fabio Terribile, Michele Munafò, Paola Bonora, Paolo Berdini, Luisa Calimani, Giorgio Ferraresi, Tiziano Tempesta, il Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, il segretario nazionale della Fillea/Cgil Salvatore Lo Balbo, il primo Sindaco a "crescita zero urbanistica" Domenico Finiguerra, tecnici di primarie associazioni nazionali.
Il Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico, coordinato da Alessandro Mortarino e Federico Sandrone, si è dato 6 settimane di tempo per definire un testo condiviso da tutti i suoi componenti, da sottoporre successivamente all'analisi e all'approvazione delle migliaia di aderenti - individuali e associazioni - al Forum, in modo da poter consentire la sua "validazione" da un gruppo di giuristi tra la fine dell'anno corrente e i primi giorni del 2017.
L'avvio odierno dei lavori è stato accompagnato da una prima bozza di testo normativo, che verrà ora "emendato" da tutti gli esperti e progressivamente arricchito per offrire alle forze politiche, sociali e economiche e a tutto il Parlamento uno strumento in grado di orientare concretamente il comparto edile verso la grande sfida del recupero e riuso di quell'enorme stock di abitazioni vuote, sfitte, non utilizzate esistente nel nostro Paese: circa 7 milioni di opportunità di lavoro che attendono solo un segnale forte di cambiamento.

Per ulteriori informazioni:
Alessandro Mortarino (email) 333 7053420
Federico Sandrone (email) 
Segreteria Forum Salviamo il Paesaggio (email) 

giovedì 16 giugno 2016

Inceneritore e salute: gli ultimi dati

Sabato 18 giugno, ore 17, a SpazioComune, Sala Eventi
Piazza Stradivari, Cremona
“Inceneritore e salute : gli ultimi dati “
intervengono medici e specialisti 

il Circolo culturale “AmbienteScienze” e il Coordinamento “CreaFuturo” cui partecipano Legambiente, ARCI, ACLI, A tutto compost, Andiamo oltre, Filiera Corta Solidale e WWF-sezione di Cremona, organizzano un incontro pubblico per dare l’opportunità alla cittadinanza, a chi ha una particolare sensibilità verso i temi della salute e della prevenzione, dunque all’intero mondo femminile, di conoscere gli ultimi sviluppi sulla tormentata vicenda del nostro inceneritore, uno dei molti temi caldi riguardanti i rischi che incombono sulla salute dei cittadini.
Il dott. Federico Balestreri, specializzato in tossicologia degli inquinanti e Presidente della sezione Medici per l’Ambiente-ISDE Italia di Cremona, relazionerà sulle motivazioni scientifiche che fanno ritenere pericolose per la salute la umana le emissioni da incenerimento dei rifiuti urbani,
Un geriatra e un pediatra daranno la loro testimonianza circa gli effetti anche gravi sulla salute delle due fasce di età più esposte: quella anziana e quella dell’infanzia.
Gli interventi saranno preceduti da una breve introduzione (qualche minuto per due brevissimi filmati e due note: una a commento delle dichiarazioni del dott. Dario Schunnach, responsabile dell’unità organizzativa di valutazione ambientale della Regione Lombardia, sulla pericolosità dell’impianto, e la seconda a chiarimento della “Relazione finale” dell’Arpa Lombardia consegnata  alla Procura delle Repubblica di Cremona che ha reso più grave il quadro rispetto a ciò che già era noto.
L’iniziativa, sostenuta da “ISDE Italia – Medici per l’ambiente” e da “ Aspo Italia”, è fortemente condivisa dalle sezioni cremonesi di Legambiente, di WWF, di Italia Nostra, di “Salviamo il paesaggio”, dell’Arci e dell’Acli, dall’associazione “Oltre lo specchio - SNOQ” e da altre ancora.

L’iniziativa è aperta a tutti

venerdì 3 giugno 2016

Modifiche al Decreto Trasparenza

Comunicato Stampa del 1 giugno 2016
Forum italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio
Campagna nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”

Molto grave e assolutamente da evitare che la modifica al “Decreto trasparenza” abroghi l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di rendere note le proposte di trasformazione urbanistica prima che esse siano portate all’approvazione.

La rete delle oltre 1.000 organizzazioni che compongono il Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” (www.salviamoilpaesaggio.it) invita il Presidente della Repubblica e il Governo a rivedere con urgenza un punto fondamentale dello schema di decreto legislativo modificativo del D.Lgs. 14/3/2013 n. 33 (c.d. “decreto trasparenza”) approvato dal Consiglio dei Ministri il 16/5 u.s. e rubricato “revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza …”.
Ci riferiamo, in particolare, alla “trasparenza dell’attività di pianificazione e governo del territorio“, attualmente normata dall’articolo 39 del D.Lgs. 14/3/2013 n. 33, di cui pare esserne decisa dal Consiglio dei Ministri la sorprendente abrogazione dell’importante lettera b del comma 1. Tale punto così recita: «per ciascuno degli atti di cui alla lettera a) sono pubblicati, tempestivamente, gli schemi di provvedimento prima che siano portati all’approvazione; le delibere di adozione o approvazione; i relativi allegati tecnici».
Per atti di cui alla lettera a) sono intesi tutti gli atti di governo del territorio, tra gli altri i piani territoriali, i piani di coordinamento, i piani paesistici, gli strumenti urbanistici generali e di attuazione, nonché le rispettive varianti.
Si tratta oltretutto dell’abrogazione di una procedura di pubblicizzazione degli atti grazie alla quale, in caso di mancata pubblicazione preventiva, gli atti non acquisivano efficacia né potevano produrre effetti. Un punto di fondamentale importanza in quanto offre la democratica possibilità a qualunque cittadino o portatore di interessi di essere informato prima e di disporre del tempo necessario per la relativa valutazione e la preventiva presentazione di eventuali contributi tecnici in grado di equilibrare le scelte unilaterali delle amministrazioni.
Riteniamo pertanto che la sua abrogazione rappresenti un grave errore, che non esprime la ricerca di dialogo, pubblicità e trasparenza da tutti auspicata e che metta gravemente a rischio sia il principio di carattere generale volto a tutelare la trasparenza e la pubblicità degli atti della P.A., che il diritto di partecipazione della cittadinanza.
Per tale palese motivo invitiamo il Governo a rinunciare alla sua promulgazione.
Forum Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori
segreteria: segreteria@salviamoilpaesaggio.it
Per maggiori informazioni:
Federico Sandrone gonzy2005@libero.it
Alessandro Mortarino alessandro.mortarino@libero.it

giovedì 14 aprile 2016

Referendum del 17 Aprile: gli incontri di giovedì 14.4


  • Il MoVimento 5 Stelle Cremona organizza un incontro pubblico a sostegno del SI' nel referendum contro le trivellazioni in mare per giovedì 14 aprile 2016, ore 20:45, presso la Saletta al piano terreno di Palazzo Cittanova, corso Garibaldi 120, Cremona.
    Parteciperanno il portavoce alla Camera dei deputati, Danilo Toninelli; il portavoce in Regione Lombardia, Andrea Fiasconaro; il vicepresidente dei Comitati ambientalisti lombardi, Ezio Corradi, e il rappresentante del Comitato "No Gasaran" di Sergnano (CR), Enrico Duranti.

venerdì 8 aprile 2016

Verso il referendum del 17 Aprile - Eventi dei prossimi giorni

Sabato 9 e domenica 10 in piazza Duomo a Crema ci saranno dei volantinaggi informativi sul Referendm del 17 Aprile.

Nel pomeriggio di sabato 9 al circolo Arci di Ombriano ci sarà un incontro informativo.

Sempre nel pomeriggio di sabato 9 ai Giardini di Piazza Roma a Cremona ci sarà l'evento "Una piazza per il mare e per la terra".

Lunedì 11 a Bagnolo Cremasco ci sarà un banchetto informativo.

Sempre lunedì 11 alle ore 21 a Cremona, Palazzo Cattaneo (via Oscasali 3) la serata informativa organizzata dal nostro coordinamento locale con la presenza di Enrico Duranti del Comitato No Gasaran Sergnano.

mercoledì 6 aprile 2016

Esito perizie pioppi Lido Po Casalmaggiore

L'esito delle perizie effettuate sui pioppi del Lido Po di Casalmaggiore ha confermato l'impossibilità di salvare tre delle sette piante a rischio di abbattimento. Per una di queste l'abbattimento non è comunque possibile allo stato attuale delle cose, in quanto vi ha nidificato un esemplare di allocco, il che la rende sottoposta a tutela. Secondo quanto è emerso, ulteriori provvedimenti non farebbero altro che prolungare di qualche anno la vita di queste piante senza riuscire a risolverne i problemi. L'attenzione dimostrata da parte di numerosi casalesi, che vogliamo ringraziare, è dimostrazione del fatto che fosse comunque opportuno richiedere degli approfondimenti per fare un tentativo "in extremis". Ringraziamo anche il Sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni per la disponibilità dimostrata. Purtroppo l'impressione è che anni di trascuratezza abbiano influito sull'esito negativo della vicenda, mentre un'opportuna manutenzione avrebbe consentito di mantenere in vita i pioppi. Segnaliamo infine che un cittadino di Casalmaggiore si è offerto di "adottare" i pioppi, come riportato recentemente dalla stampa locale: l'intento è quello di tentare un'ultima strada per evitare il taglio curando le piante a proprie spese rivendendo la legna ottenuta dalle potature necessarie.

giovedì 31 marzo 2016

Verso il referendum del 17 Aprile: iniziative del fine settimana 1-3 Aprile

Le iniziative previste nel fine settimana e sostenute dal Comitato Provinciale Vota Sì per fermare le trivelle:

Venerdì 1 Aprile ore 21, Crema, Comune, Sala dei Ricevimenti: assemblea pubblica (vedi programma);
Sabato 2 Aprile ore 10-13, Cremona, largo Boccaccino: volantinaggio;
Sabato 2 Aprile ore 15, Cremona, Spazio Comune: presentazione del Comitato Provinciale "Vota Sì per fermare le trivelle";
Sabato 2 Aprile ore 16-20, Cremona, piazza Stradivari: volantinaggio;
Sabato 2 Aprile ore 17, Cremona, Spazio Comune: incontro con i cittadini (vedi programma);
Sabato 2 Aprile ore 17-23, Cremona, piazza della Pace: volantinaggio;
Domenica 3 Aprile ore 10-13, Cremona, largo Boccaccino: volantinaggio; 
Domenica 3 Aprile ore 16-19, Cremona, piazza Roma: volantinaggio;
Domenica 3 Aprile ore 18, Persichello, Circolo Arci: aperitivo No Trivelle Sì Tigelle. 


martedì 29 marzo 2016

Rivarolo del Re: Vota Sì per fermare le trivelle

Il Comitato Vota SI per fermare le trivelle Del Casalasco – Piadenese ha promosso, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Rivarolo del Re, una serata sul tema: VOTA SI PER FERMARE LE TRIVELLE
Siete tutti invitati
GIOVEDI 31 MARZO ALLE ORE 21,00 PRESSO IL TEATRO COMUNALE di Rivarolo del Re
a partecipare a questa serata informativa!!!
Interverrano
Cesare Vacchelli  -Coordinatore del Comitato
Ezio Corradi -Coordinamento Comittai Ambientalisti Lombardi

venerdì 25 marzo 2016

Referendum: appuntamenti del fine settimana di Pasqua

Appuntamenti informativi in vista del referendum del 17 Aprile previsti per il fine settimana di Pasqua:
Sabato 26 dalle 9.00 alle 12.00 volantinaggio al mercato di Crema;
Sabato 26 dalle 10.00 alle 12.30 in largo Boccaccino a Cremona;
Sabato 26 dalle 16.00 alle 19.00 in piazza Roma (lato Galleria XXV Aprile) a Cremona;
Domenica 27 dalle 9.00 alle 12.30 volantinaggio in piazza Duomo a Crema;
Lunedì 28 dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00 volantinaggio in piazza Duomo a Crema.
Comunicateci le vostre disponibilità a collaborare!

giovedì 24 marzo 2016

Il 17 Aprile Vota Sì per fermare le trivelle



Il Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori” ha aderito ufficialmente al Comitato nazionale “Vota sì per fermare le trivelle” in vista del Referendum del 17 Aprile. Allo stesso modo a livello locale il nostro coordinamento ha partecipato alla costituzione di un comitato provinciale.
La campagna referendaria si sta svolgendo nell’assordante silenzio dei media, che stanno assecondando il manifesto intento del Governo di affossare il referendum non raggiungendo il quorum del 50%+1 degli elettori. Tale intento è reso ancora più evidente dalla scelta della data delle consultazioni: il 17 Aprile, ovvero la prima data disponibile, restringendo il più possibile l’arco di tempo in cui svolgere la campagna referendaria, anche a costo di non accorpare il referendum alle elezioni amministrative che si terranno ad inizio Giugno in numerosi Comuni italiani. Per quanto sul piano formale la scelta è rispettosa del Decreto 98 del 2011 che prevede che le elezioni amministrative o politiche non siano abbinate ai referendum, il Parlamento italiano avrebbe potuto votare una nuova legge ad hoc. Il costo economico è salatissimo, quantificato in almeno 300 milioni di euro di soldi pubblici.
Il quesito referendario è l’unico rimasto dei sei a suo tempo proposti da un gruppo di Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto. Cinque di quei quesiti sarebbero stati di fatto superati dalle intervenute disposizioni della Legge di Stabilità 2016. Per quanto riguarda due di questi ultimi cinque quesiti alcune Regioni hanno però presentato un ricorso, del cui esito si rimane ad oggi in attesa. La Consulta ha infatti bocciato il ricorso per un vizio di forma, ma le Regioni sembrano intenzionate a ripresentarlo.
Percomprendere il quesito referendario è necessario fare una piccola cronistoria. Iniziamo ricordando che ad oggi non è possibile richiedere nuovi permessi per la ricerca e l’estrazione di gas e petrolio entro le 12 miglia dalla costa, mentre le attività esistenti possono proseguire a tempo indefinito fino ad esaurimento del giacimento. Il limite di 12 miglia era stato stabilito nel 2010 dal “Decreto Prestigiacomo”, emanato a seguito dell’esplosione di una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico (Aprile 2010), e riguardava inizialmente solo le aree marine protette. Nel 2012, il Decreto legge “Misure urgenti per la crescita del Paese” del governo Monti ha esteso il limite previsto dal precedente decreto all’intero litorale nazionale, stabilendo che le richieste delle compagnie debbano essere sottoposte a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e al parere degli enti locali interessati. Queste direttive riguardano però solamente le nuove autorizzazioni e non le ricerche ed estrazioni in essere all’entrata in vigore del Decreto Prestigiacomo. Tra le modifiche della Legge di Stabilità 2016 citiamo l’eliminazione del parere sul rinnovo delle concessioni (di durata di 5 anni) da parte degli enti locali posti in un raggio di 12 miglia dalle aree marine e costiere interessate dalle attività.
Il referendum riguarda l’eliminazione del prolungamento a tempo indefinito delle autorizzazioni alle estrazioni di gas e petrolio attualmente in essere entro la distanza di 12 miglia dalla costa (poco più di 22 km). Non vi sono invece effetti diretti dell’esito del referendum sulle attività situate oltre le 12 miglia dalla costa e su quelle situate sulla terraferma.
Tra le principali ragioni che ci spingono a sostenere il sì c’è il rischio di un disastro ecologico connesso ad attività di questo genere, particolarmente inquietante in un mare chiuso come il Mediterraneo, ed ancor di più per l’Adriatico, il cui ecosistema, in un caso simile, sarebbe completamente devastato, con conseguenze facilmente immaginabili sull’economia collegata al turismo. Al di là della possibilità di incidenti, la preoccupazione è collegata anche all’utilizzo di tecniche come l’air gun, pericoloso per la fauna marina, e al rischio di subsidenza (cioè dello sprofondamento) dei fondali. Inoltre, secondo i dati ufficiali di ISPRA e Ministero dell’Ambiente recentemente diffusi da Greenpeace, in due casi su tre in prossimità delle piattaforme si riscontrano contaminazioni significative dei sedimenti marini. Greenpeace ha anche evidenziato come delle quasi 150 piattaforme operanti nei mari italiani siano stati resi noti i risultati delle analisi solamente in 34 casi.
Gli stessi dati governativi peraltro parlano di un potenziale contributo al consumo nazionale di gas  pari al 2,1% dei consumi annui, mentre per quanto riguarda il petrolio si parla dello 0,8% (riferimento 2014): si parla quindi di quantitativi modesti. Sulla qualità degli idrocarburi presenti nei mari italiani sono inoltre state avanzate numerose perplessità. Insomma, il gioco non vale la candela, tant’è vero che numerosi paesi stanno facendo marcia indietro riguardo ad operazioni di questo tipo: Croazia, Francia e gli stessi USA.
La Croazia lo scorso autunno ha sospeso i progetti per le piattaforme per la ricerca del petrolio nel mare Adriatico ed il delegato dell'Ambasciata di Croazia in Italia Llija Zelalić ha invitato l’Italia a fare altrettanto. La Francia, nel Febbraio 2016, ha dichiarato lo stop a nuove trivellazioni in mare e in terraferma. Negli USA pochi giorni fa il Governo ha deciso di ritirare il suo piano per aprire l’Oceano Atlantico ai sondaggisismici e alle trivelle in Virginia, North Carolina, South Carolina e Georgia.  
La campagna per il no punta sulla necessità di autonomia energetica, sull’aumento di rischi derivanti dal maggiore incremento del traffico di petroliere nel Mar Mediterraneo, sulla questione occupazionale, sul fatto che l’estrazione di idrocarburi oltre le 12 miglia è comunque consentita. Tutte queste considerazioni non tengono conto del fatto che da anni ormai la produzione di energia da fonti rinnovabili è in costante aumento, ed è in questa direzione che andrebbero fatti gli investimenti strategici: nel 2015, secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) la percentuale di energia da fonti rinnovabili consumata è stata pari al 17,3%, +4,3% rispetto al 2010. Nell’anno precedente c’è stato un calo complessivo del consumo di energia pari al 3,8% (-1,8% del consumo interno lordo di petrolio e -11,6% del consumo interno lordo di gas naturale). Peraltro numerose stime parlano di opportunità occupazionali nei settori dell’energia verde superiori rispetto a quelle provenienti da fonti fossili a parità di energia prodotta. Evidenziamo inoltre che l’attività delle piattaforme esistenti non cesserebbe da un momento con l’altro. C’è quindi il tempo (ed è questo il momento) di ripensare l’attuale modello energetico e, più in generale, il modello di sviluppo, anche dal punto di vista occupazionale.
Oltre alla campagna per il no, peraltro marginale, ci troviamo di fronte ad un’aperta campagna per l’astensionismo, che si sposa alla perfezione col silenzio dei media. Troviamo eticamente molto discutibile che i nostri rappresentanti invitino i cittadini a disertare le urne in uno dei pochi momenti in cui possono esprimere direttamente la loro posizione, per quanto limitatamente ad un ambito ben preciso. Gli stessi rappresentanti che ignorano le alte percentuali di astensionismo nel celebrare le proprie vittorie elettorali, arrivano ad incentivarlo in occasione di referendum “scomodi”.
Il referendum, secondo quanto riportato nel manifesto del comitato nazionale, va inteso come un primo passo verso la richiesta di una strategia energetica nazionale finalmente orientate verso il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Una strategia opposta a quella attuale, che è affetta da miopia e guarda solo al passato, verso un modello di sviluppo novecentesco. Un modello di sviluppo che interessa da vicino anche il territorio della Provincia di Cremona.
Se gli effetti diretti del referendum riguardano “solamente” le aree costiere – e potrebbero interessarci solo in quanto “vacanzieri” o “villeggianti estivi” – quelli dell’attuale politica energetica si riflettono in maniera pesante sul territorio provinciale. Giusto poche settimane fa sono state presentate altre richieste di trivellazioni a scopo esplorativo in una grossa area a cavallo tra le province di Cremona, Mantova e Parma. Una richiesta avanzata da Pengas Srl, azienda che risulta non essere nemmeno dotata di un sito internet ed il cui capitale sociale è pari a 120.000 €, una somma con cui difficilmente si arriva ad acquistare una villetta a schiera! Altre richieste di questo genere sono già state avanzate in passato un po’ in tutta la Provincia. Altra fonte energetica non rinnovabile è il metano: al riguardo ricordiamo i numerosi progetti di stoccaggio in sovrapressione (alcuni dei quali già avviati) che interessano un’ampia fascia di comuni tra il Cremonese ed il Cremasco. Nella nostra Provincia questi stoccaggi si collocano vicino a sorgenti sismogeniche: ricordiamo che la scorsa estate in Olanda è emersa la correlazione tra attività di estrazione del gas e fenomeni sismici correlati alla subsidenza. I progetti inoltre vengono spesso portati avanti senza la necessaria trasparenza nei confronti delle popolazioni interessate.
Per tutte queste ragioni siamo convinti che anche in Provincia di Cremona il 17 Aprile sia necessario “votare sì per fermare le trivelle”.