Desideriamo fare alcune
precisazioni riguardo a quanto dichiarato dal presidente di Brebemi SpA,
Francesco Bettoni, in occasione dell’intermeeting Lions organizzato dal Club
Stradivari di Cremona in data 13 Gennaio. Secondo quanto riportato dai media
locali, Bettoni avrebbe parlato della nuova autostrada A35 (Bre.Be.Mi) come di
un “modello da replicare”. Queste parole suonano in stridente contrasto con
l’attuale realtà dei fatti: i dati sui flussi di traffico attuali sulla nuova autostrada
parlano di circa 20.000 veicoli giornalieri, meno della metà delle stime
iniziali riguardanti la fase di apertura. Il riferimento alla “corda molle” di
collegamento con la A21 sembra un azzardo: il rischio concreto è che si
aggiunga asfalto sopra asfalto, con ulteriore compromissione del territorio
lombardo, frammentazione delle aziende agricole e cementificazione delle aree
adiacenti alle nuove infrastrutture (il classico “effetto vetrina”, da sempre
collegato alla realizzazione di nuove tratte stradali ed autostradali). Uno
strano concetto di “rispetto dell’ambiente”. La tempistica, secondo quanto
dichiarato da Bettoni, non sarebbe inferiore ai 5 anni (l’esperienza sui tempi
italiani ci consiglia di non essere “ottimisti”). Allo stesso modo risultano
fuorvianti i riferimenti alla realizzazione della Teem, che garantirebbe il
collegamento con l’Autosole incrementando il traffico della Bre.Be.Mi del 15%
circa, secondo quanto riportato dallo staff dello stesso Bettoni (le ragioni di
cui sopra inducono a rivedere di queste stime). D’altro canto l’attuale
percorso della Bre.Be.Mi si conclude a Pozzuolo Martesana, una ventina di
chilometri ad Est di Milano, mentre la manifestazione di Expo, cui spesso la
realizzazione dell’opera è stata accostata, si svolgerà alla periferia
Nord-Ovest della città. Per questi motivi ci pare inappropriato parlare di
“eccellenza lombarda”.
Anche il fatto che
l’autostrada sia stata “completamente autofinanziata” non corrisponde al vero. Secondo
quanto riportato dal sito La Repubblica,
“su 1.818 milioni di euro di prestiti, 820 milioni derivano da un finanziamento
della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), controllata dal ministero dell'Economia
e delle finanze; 700 arrivano dalla Banca europea per gli investimenti (BEI),
controgarantiti dalla SACE (controllata dalla CDP, a sua volta controllata dal
ministero dell'Economia)”. I prestiti dovrebbero essere ripagati dai pedaggi
autostradali, ma vista la situazione attuale la cosa appare poco probabile, e
Bre.Be.Mi ha già chiesto una proroga della concessione per la gestione dell’A35
(da 20 a 30 anni). Inoltre Regione Lombardia ha inserito, nel bilancio di
previsione per il 2015, un “finanziamento opere di viabilità” di 60 milioni di
euro in tre anni per la Bre.Be.Mi, cui si aggiunge il contributo di 300 milioni
di euro previsto dalla Legge di Stabilità. A tutto ciò si aggiunge la richiesta
di defiscalizzazione da parte di Brebemi SpA, pari a circa 430 milioni di euro
(per ricostruire la cronistoria è interessante leggere gli articoli di Luca
Martinelli pubblicati sul sito Altreconomia).
Nel periodo di grossa crisi
economica cui fa riferimento Bettoni, e che moltissimi italiani stanno vivendo
sulla propria pelle, riteniamo che questo modello non sia affatto da replicare.
Si tratta invece, a nostro avviso, di un esempio negativo in quanto vi sono
stati grossi finanziamenti pubblici per un’opera ampiamente sottoutilizzata ed
impattante: nello stesso tempo, inoltre, il trasporto pubblico continua a
subire dei tagli, a partire da quello su rotaia. Se ci devono essere dei
finanziamenti pubblici per il sistema trasportistico, la priorità dovrebbe
essere quella di migliorare la situazione dei treni dei pendolari, che appare
drammatica anche in Regione Lombardia.
Salviamo
il Paesaggio, Difendiamo i Territori
Coordinamento
Cremonese, Cremasco, Casalasco