Pubblichiamo il comunicato diramato da Coordinamento dei Comitati contro le autostrade
CR-MN e TI-BRE e da Legambiente sulle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Stradivaria e di Centropadane, dott. Acerbi.
Il direttore di Stradivaria e di Centropadane, dott. Acerbi, nell’audizione di
giovedì scorso presso sala consiliare della Provincia di Mantova ha fatto
emergere ulteriori contraddizioni sul progetto dell’autostrada Cr-Mn,
rendendolo ancor meno credibile.
Sostenibilità
economica
Acerbi ha dichiarato che la società è tenuta a
dimostrare la sostenibilità economica dell’opera solo dopo che la
conferenza dei servizi avrà approvato il tracciato definitivo.
Tuttavia, dagli uffici dell’assessorato delle
infrastrutture della Regione Lombardia
trapela la notizia (Vedi Mondopadano del
17/1/2014) che, prima di convocare la conferenza dei servizi, la regione chiede
a Stradivaria di presentare un piano finanziario dettagliato.
Flussi
di traffico
Eludendo la domanda del consigliere Tiana sul
tema della moratoria, chiesta dai comitati, e sul contestuale aggiornamento del precedente studio sui
flussi di traffico (che già ne sanciva l’inconsistenza) al fine di riesaminare la reale necessità di quest’opera così impattante, il
direttore di Centropadane ha svelato l’esistenza di un loro studio che
dimostrerebbe come il traffico sia in aumento. La notizia ha dell’incredibile
e, in attesa di leggere questi dati, ci permettiamo di ricordare come i dati
ufficiali dicano esattamente il contrario e cioè che i flussi di
traffico sulla rete autostradale italiana continuano ad essere in netto e costante calo (nel 2012 sulla A/21 -7,2%), mentre nel piano economico-finanziario della Cr-Mn sono previsti sempre
in crescita. E tutto ciò a fronte anche delle dichiarazioni del presidente
stesso di Stradivaria, che, in occasione della
riunione congiunta delle commissioni Garanzia e Territorio della Provincia di
Cremona del 16/7/2012, dichiarò quanto segue: “Il problema è che oggi non
sono garantiti volumi di traffico sufficienti per sostenere il piano
economico-finanziario”.
Contributo
regionale al progetto
Un altro motivo di censura che vogliamo esporre
rispetto alla questione dei flussi di traffico è rappresentato dal
meccanismo di restituzione, da parte del concessionario, del contributo
di 108 milioni di euro che la Regione
Lombardia ha concesso, ai sensi dell’art.7 c.5 lett.a della legge regionale
n.9/2001, per la realizzazione di tale opera.
Tale contributo è soggetto a restituzione da parte del
concessionario al verificarsi delle condizioni di cui all’art.9 c.2
della legge regionale n.9/2001: “…Qualora
dalla verifica del ciclo di esercizio si riscontri saldo positivo tra rientro
da tariffa effettivo e rientro prefigurato nell’ambito del piano economico
finanziario della concessione, lo stesso viene corrisposto dal concessionario
alla Regione sino ad avvenuta restituzione dell’eventuale contribuzione da
questa assicurata all’intervento…..”
Risulta evidente a questo punto che i flussi
di traffico dichiarati, già di per sé inconsistenti e tali da non
giustificare l’esigenza di realizzare tale infrastruttura, potrebbero essere
stati sovrastimati al fine di non restituire alla Regione il contributo
concesso in virtù del meccanismo sopra richiamato.
Se questo fosse potrebbe configurarsi
anche la necessità di segnalare tale fatto alla Corte dei Conti.
Decadenza
Quanto al tema della decadenza, rispetto al
quale i comitati hanno inviato ad Ilspa apposita “Istanza
di avvio del procedimento ex lege n.241/90 di decadenza del concessionario Stradivaria spa dell’autostrada Cr-Mn
ai sensi dell’art. 36 della concessione”, il dott. Acerbi si è limitato a
rispondere che la società Centropadane è solida indipendentemente dalle vicende
legate al rinnovo della concessione della A21 (Pc-Bs) e che proprio in virtù di
ciò può vantare un credito di circa 260 mln di euro come indennizzo di
subentro.
Ci permettiamo di
valutare tale argomentazione come alquanto debole poiché:
·
nel bilancio al 31/12/2012 di Centropadane i
debiti ammontano a oltre 240 mln di euro, con un utile di esercizio di soli
480.042,00 € ed un valore del patrimonio netto di circa 80 mln di euro. Questa
la reale situazione della società fotografata a quella data!
·
lo
stesso d.g. di Ilspa, Rognoni, ha dichiarato (Mondo Padano del 3/1/2014) che il
vero problema della Cr-Mn è il nodo della concessione dell’A21, dalla cui gara
Centro Padane è stata esclusa.
Tracciato autostradale nel mantovano e
tangenziale di Mantova
Questo il tema più
ampiamente trattato e dal quale è emerso che:
·
il tracciato che verrà proposto in conferenza di
servizio sarà quello uscito dalla VIA e che, in ordine alla richiesta dei
sindaci mantovani di una sua modifica, sulla stessa si dovrà esprimere la Regione,
tenuto conto che ciò comporterebbe sottoporre di nuovo il progetto alla
valutazione di impatto ambientale con conseguente allungamento dei tempi.
Il nostro giudizio è che con la realizzazione della tangenziale
di Mantova si cerca di giustificare la nuova autostrada visto che la sua
utilità sui 60 km di tratta non è dimostrabile. La nuova autostrada non deve
essere l’occasione per finanziare opere
pubbliche che le ristrettezze finanziarie non consentono. Sia Mantova che Cremona hanno bisogno di
servizi ferroviari migliori, non di autostrade. Le vicende di questi giorni
sull’aumento ingiustificato dei pedaggi hanno messo a nudo che queste sono
messe in programma dai concessionari per obiettivi che non hanno nulla a che vedere con la pubblica
utilità, in particolare due: rinnovare la concessione senza gara e aumentare le
tariffe che, spennando gli automobilisti, assicurano extraprofitti alle
concessionarie. Come nel caso appunto della Centropadane che ha la concessione scaduta
dal 2011 ed ha aumentato le tariffe dell’8,01%, sette volte l’inflazione.
Cesare Vacchelli - Coordinamento dei Comitati contro le
autostrade CR-MN e TI-BRE
Dario Balotta - responsabile trasporti Legambiente Lombardia
Piadena, lì 21 gennaio 2014