sabato 27 luglio 2013

+ pedaggio - ambiente = TiBre

Alleghiamo locandina dell'evento in programma per domani a Fornovo Taro (PR), in opposizione alla Ti-Bre.


Sempre riguardo alle autostrade in progetto nel Cremonese e nel Casalasco, riceviamo e pubblichiamo dal Coordinamento contro le autostrade CR-MN e Ti-Bre il seguente comunicato.

 
Non potevamo non intervenire in merito alle dichiarazioni rese dal consigliere regionale Carlo Malvezzi in occasione della presa di posizione di contrarietà all’autostrada Cr-Mn da parte dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava.

In queste esternazioni, riprese dal quotidiano La Provincia e da alcuni quotidiani online locali, infatti, il consigliere Malvezzi si meraviglia di come si possa essere contrari ad un’opera, la Cr-Mn, che è prevista nel Piano Territoriale Regionale e che “è supportata per altro da studi, analisi e valutazioni che hanno accompagnato le varie fasi di stesura del progetto”.

E che, comunque, quello dell’assessore regionale è un parere del tutto personale.
Quanto al consumo di suolo agricolo sostiene, di fatto, che il suolo consumato dall’autostrada potrebbe essere tranquillamente compensato grazie alla sensibilità dei sindaci che dovrebbero ridurre le aree edificatorie all’interno dei propri PGT (piani di governo del territorio).

Ci permettiamo di dissentire totalmente da queste affermazioni.
Dopo la recente ed importante presa di posizione di tutte le organizzazioni agricole mantovane, che hanno  stroncato senza appello la Cr-Mn definendola una solenne presa in giro. Dopo la completa bocciatura del progetto da parte del presidente di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini, l’ autorevole presa di posizione dell'assessore Fava, sia per la sede istituzionale in cui è stata ribadita che per i contenuti  con cui è stata argomentata, rafforza, a nostro avviso, la posizione e l'impegno del mondo agricolo contro le opere inutili e per la difesa del suolo.
La posizione dell’assessore regionale, nonché esponente di spicco di una componente politica importante della maggioranza che governa la Regione Lombardia, non può quindi essere considerata alla stregua di un semplice parere personale.
Quanto agli studi, le analisi e valutazioni che avrebbero accompagnato le varie fasi di stesura del progetto, è il caso di ricordare, ma solo per brevità, almeno due fatti:
  • lo studio sui flussi di traffico (il più importante degli studi su cui avrebbe dovuto basarsi la decisione circa un’infrastruttura così impattante) commissionato alla società Polinomia e pagato dalle amministrazioni provinciali di Mantova e di Cremona ha dimostrato che i flussi di traffico erano molto scarsi e non tali da giustificare tale opera. Dati ufficiali alla mano, poi, è da sottolineare come i flussi di traffico sulla rete autostradale italiana sono da alcuni anni in netto e costante calo, mentre nel piano economico della Cr-Mn sono previsti sempre in crescita.
Per questo chiediamo al consigliere regionale Malvezzi, che si dichiara così convintamente favorevole alla Cr-Mn,  di rendersi disponibile a promuovere un confronto pubblico su tale tema. Prima di dare il via ad un progetto inutile e  sperperare i 108 milioni di euro del contributo regionale.
  • contro il progetto della Cr-Mn sono pendenti circa 60 ricorsi amministrativi in terra mantovana ed uno, presentato dalle associazioni e comitati ambientalisti, col quale viene impugnato il decreto di VIA (valutazione di impatto ambientale). Proprio in merito a quest’ultimo atto è il caso di ricordare come lo stesso preveda, oltretutto, una serie molto nutrita di prescrizioni, tra cui la riprogettazione di un intero tratto autostradale perché giudicato troppo impattante.

Quanto infine al tema drammatico del consumo di suolo non è assolutamente pensabile affidarsi alla sola sensibilità dei sindaci, in quanto:
  • da un esame condotto, in sede regionale, dei nuovi Pgt, quando i Comuni lombardi ad averli approvati erano circa la metà, risultano previsioni edificatorie per altri 10 milioni di abitanti, cioè il raddoppio della popolazione lombarda attuale;
  • non ci risulta che tra i comuni virtuosi ci siano, in particolare, quelli interessati dal  tracciato autostradale della Cr-Mn;
  • proprio chi lo propone, e cioè l’attuale consigliere regionale Carlo Malvezzi, non ha certo dato un buon esempio con la recente variante al Piano di Governo del Territorio di Cremona, contribuendo, in qualità di vice sindaco, a sacrificare all’ulteriore espansione edilizia oltre un milione di metri quadrati di fertile terreno agricolo, senza tener conto di circa 2000 immobili vuoti (stimati). Poca sensibilità ribadita anche dalla Regione Lombardia con la delibera di maggio u.s. in cui richiama a mettere in atto effettive strategie di contenimento del suolo.
Piadena, lì 24/7/2013
p.Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre
.   (Cesare Vacchelli)

P.S.: Siamo sempre  attesa delle 10 risposte, ad altrettante domande, che avevamo rivolto all’assessore regionale alle infrastrutture Maurizio Del Tenno in occasione della sua recente visita a Cremona ed alle quali si era impegnato pubblicamente a rispondere.

 

mercoledì 24 luglio 2013

Parere di Regione Lombardia sulla variante al PGT di Cremona

Nelle ultime settimane si sono alzate diverse voci critiche riguardo alla variante generale del Piano di Governo del Territorio del Comune di Cremona. Dopo avere pubblicato le osservazioni presentate insieme ad un nutrito gruppo di comitati, gruppi ed associazioni, ecco il parere di Regione Lombardia, pubblicato anche dal blog Quaderni Corsari, nel quale vengono evidenziate numerose criticità emerse dallo strumento urbanistico recentemente adottato, in particolare il consumo di suolo previsto ed una insufficiente attenzione alle cascine storiche, al patrimonio forestale ed alle potenzialità naturalistiche e turistiche del fiume Po.


giovedì 18 luglio 2013

Giornata per l'ambiente e il paesaggio della pianura

GIORNATA  PER L’AMBIENTE E IL PAESAGGIO DELLA PIANURA
Proposta e autogestita da cittadini volontari e comitati

SABATO 20 LUGLIO 2013 - DALLE ORE 9.30 ALLE ORE 24.00

Presso:
AGRITURISMO “LA CORTE DEI SEMPLICI” (g.c.)

BORDOLANO (CR) - Via Strada Provinciale 25, n. 4  


Ore 9.30 - INCONTRI & DIBATTITI SUI TEMI:

“Costituzione italiana, l’Unione Europea e la tutela dell’ambiente”
interviene: Prof. Enzo Di Salvatore
Professore di Diritto Costituzionale – Università degli Studi di Teramo  

“Le acque sotterranee della Pianura Padana, bene comune a rischio?”
interviene il Prof. Massimo V. Civita 
Professore di Idrogeologia Applicata Politecnico di Torino

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Mostre & Mercatino usato libri e altro

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Animazioni ludiche per bimbi e adulti
Spettacoli di arte circense
Canti popolari

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Percorsi nella natura alla scoperta delle campagne nel Parco Oglio Nord
Visita alle sorgive nel territorio della “Corte dei Semplici”

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ore 21 - Proiezione diaporama – diapositive a colori a cura di Vittorio Dotti

“Geometrie della memoria – architettura e paesaggi nel territorio di Cremona e Castelverde”


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 Durante la giornata funziona accurato servizio bar e ristoro (pranzo e cena)

Primo piatto, patatine, prosciutto e melone con alternativa per vegani 

(consumazioni con prezzo a porzione) 

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Quanto raccolto è destinato al contributo alle giuste cause dei cittadini
a difesa dell’ambiente e della salute
per sottoscrizioni e contributi: codice iban: IT80B0542811200000000099199

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Prime adesioni: Comitato No Gasaran Sergnano, Comitato Democrazia e partecipazione Bordolano, Salviamo il Paesaggio difendiamo i territori, ApertMente Lab-Soncino, Associazione Ambiente e Salute Cornegliano Laudese, Comitati contro le autostrade CR-MN  Ti-Bre, Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia 

martedì 16 luglio 2013

Studio su combustioni e polveri cancerogene

Riceviamo da Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Le combustioni producono polveri cancerogeneFederico Valerio, ogni 10 microgrammi di PM10, 22% di rischio in più

Gli attuali limiti di legge non sono sufficienti a tutelare la salute dei cittadini
Ogni scelta che aumenta le polveri sottili va vietate
A qualcuno vengono in mente le centrali a biomassa?

Un grande studio, che ha coinvolto trecentomila abitanti di nove paesi europei, tra cui l'Italia, ha dimostrato che respirare polveri fini (PM10) e ultrafini (PM2,5), aumenta il rischio di cancro polmonare.
L'articolo pubblicato in questi giorni su Lancet Oncology ha definitivamente confermato, oltre ogni ragionevole dubbio, che le polveri che si sviluppano a seguito di combustioni, caratterizzate da dimensioni molto piccole (diametro inferiori a 10 e 2,5 millesimi di millimetro), possono provocare il cancro al polmone, anche in chi non ha mai fumato sigarette.
Lo studio ha dimostrato che il numero di tumori polmonari che si registrano in una determinata popolazione, aumenta in proporzione alla concentrazione di polveri sottili che quella popolazione ha mediamente respirato.
Ogni 10 microgrammi (milionesimo di grammo) in più, di polveri sottili presenti in un metro cubo d'aria inalato, il rischio di cancro polmonare aumenta del 22%.
Ad esempio, questo significa che, se in una determinata popolazione di non fumatori, esposti a 10 microgrammi di polveri sottili (PM10) per metro cubo d'aria , si registrano 100 casi di tumori polmonari all'anno, nello stesso numero di persone, esposte a 20 microgrammi di polveri per metro cubo, i casi di tumore polmonare sono 122.
I casi di tumore salgono a 144, con un'esposizione media a 30 microgrammi per metro cubo, a 166, se l'esposizione arriva a 40 microgrammi per metro cubo.
E se la concentrazione di polveri è di 50 microgrammi per metro cubo, i tumori polmonari attesi saranno 189.
Le concentrazioni di polveri sottili riportate in questo esempio (da 10 a 50 microgrammi per metro cubo) non sono casuali.
La popolazione norvegese che ha partecipato allo studio era esposta a 13 microgrammi per metro cubo, quella olandese a 25 microgrammi, mentre quella romana faceva registrare una esposizione a 36 microgrammi per metro cubo e quella torinese risultava la più esposta in assoluto: 48 microgrammi per metro cubo.
Tutto questo significa che nelle popolazioni italiane (56 milioni di persone), a causa dell'elevato inquinamento dell'aria ignorato o colpevolmente tollerato, si registrano molti tumori polmonari che potrebbero essere evitati se adeguate scelte politiche riducessero l' elevato inquinamento atmosferico da polveri sottili del nostro Paese, ai livelli considerati normali nei paesi del nord Europa.
E poiché le PM10 si producono, inevitabilmente, ogni volta che si brucia qualche cosa, queste politiche, finalizzate alla prevenzione primaria dei tumori polmonari, riguardano tutte le combustioni evitabili o riducibili.
A cominciare, ovviamente, dal fumo di sigaretta, ma anche quelle della mobilità urbana (privilegiare il trasporto collettivo su mezzi a trazione elettrica), del trattamento dei rifiuti (riciclo e compostaggio, al posto dell'incenerimento), del condizionamento degli edifici (più isolamento termico e meno combustibili per il loro condizionamento), della produzione di elettricità (più solare eolico, idroelettrico, meno carbone), dell'uso energetico delle biomasse (abolire gli incentivi alla combustione e alla gassificazione di biomasse).
Infine, lo studio pubblicato su Lancet ha confermato che gli attuali limiti di legge per le PM10 (40 microgrammi per metro cubo) non sono sufficienti a tutelare la salute dei cittadini.
Un significativo aumento dei tumori polmonari si sono registrati anche con esposizioni a polveri sottili inferiori a 40 microgrammi per metro cubo.
Pertanto, ogni scelta che comporta un aumento evitabile delle emissioni di polveri sottili deve essere vietata.
Rientra in questi divieti la sostituzione d'impianti a metano (a bassa emissione di polveri sottili) con impianti alimentati con rifiuti, cippato di legno e oli vegetali (ad alta emissione di polveri sottili): una scelta che si sta diffondendo nel nostro paese, a causa della "droga" dei certificati verdi regalati a chi produce elettricità bruciando biomasse.

 

lunedì 15 luglio 2013

Esposto e prese di posizione contro la CR-MN

Venerdì 12 luglio, il Coordinamento dei Comitati contro le autrostrade Cr-Mn e Ti-Bre ha spedito alla Alla Corte dei Conti - Procura Regionale della Lombardia un esposto denuncia avente per oggetto:

Autostrada regionale Cremona-Mantova. Segnalazione di danno erariale
per omessa verifica e controllo, da parte della Giunta Regionale
della Lombardia, della sussistenza dei presupposti per l’applicazione
dell’art. 36 comma 1 lettera f della convenzione  tra Infrastrutture
Lombarde S.p.a. ed il concessionario, società Stradivaria S.p.a., prevista dalla L.R. n.9/2001.

Detta segnalazione, il cui testo è stato  predisposto a cura del coordinamento stesso, è stata sottoscritta da 57 cittadini cremonesi e mantovani.

Oltre che darne notizia a mezzo stampa, il testo dell'esposto  è stato inviato a tutti i consiglieri regionali, ai sindaci di tutti
i comuni delle province di Cremona e di Mantova ed ai presidenti
delle due province con l'invito a comunicarlo ai rispettivi
capigruppo consiliari.

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 “Il territorio fra Mantova e Cremona è ormai una ragnatela di asfalto che
 collega tutti i centri maggiori e secondari di quella zona.
 Non credo proprio serva un’altra autostrada:
 
così Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia
boccia il progetto della nuova arteria che la Regione Lombardia vuole costruire fra le due province e
sulla quale lo stesso assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava ha espresso il proprio parere contrario.

martedì 9 luglio 2013

Osservazioni alla variante PTCP

Insieme ad altre associazioni, il nostro coordinamento locale ha presentato venerdì scorso le osservazioni alla variante del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Cremona.

Di seguito le criticità principali su cui si sono concentrate le osservazioni presentate.

Rapporto tra PTCP e Piano Cave
Il PTCP diviene a nostro avviso una sorta di contenitore della pianificazione subordinata, che diviene sovraordinata, sovvertendo l'ordine dei due strumenti. Ci si limita perciò a recepire le proposte del Piano Cave senza porre un limite all'apertura di ambiti estrattivi in zone di pregio naturalistico ed ecosistemico.

Rete Ecologica Regionale
Si chiede che alla Rete Ecologica Regionale (RER) venga assicurata la prevalenza imposta dal Piano Territoriale Regionale (PTR). Si chiede altresì che nelle aree incluse nella RER ogni intervento venga sottoposto a Valutazione di Incidenza, così come proposto dalla Regione Lombardia.

Geosito "Pianalto di Romanengo - Melotta"
La perimetrazione del geosito ignora carte, studi e lavori autorevoli, includendo l'area del Dosso di Ticengo, sito di differente natura. Nelle cartografie inoltre non viene riportato il perimetro del Sito di Interesse Comunitario (SIC).
Il geosito è stato riclassificato: dall'interesse geomorfologico, paesistico, naturalistico e pedologico assegnato dalla Regione si è passati a quello geomorfologico, paesistico e strutturale definito dalla Provincia. Ci si chiede se tale riclassificazione sia legittima, intervenendo su quanto stabilito dalla pianificazione sovraordinata.
L'azzonamento, così come per altri geositi, definisce tre fasce - la cui identificazione non è suffragata da studi scientifici - alle quali corrispondono differenti livelli di tutela. Verrebbero conseguentemente ammessi "elementi antropici intrusivi e permanenti", mettendo a rischio l'integrità del Pianalto.

Altri geositi di individuazione regionale e provinciale
Si chiede che anche le tutele degli altri geositi siano riviste in senso più rispettoso dei valori naturali esistenti. In particolare si considera peggiorativa rispetto a quanto previsto nel PTR la normativa relativa al geosito regionale del Moso di Bagnolo, Trescore e Vaiano.

Altre osservazioni
Riguardano la necessità del mantenimento del fondo naturale dei corsi d'acqua, dell'identificazione della rete ecologica e delle scarpate morfologiche anche all'interno dei centri urbani (laddove riconoscibili) e il mantenimento delle carattersitiche delle aree paesistico ambientali.

Le osservazioni sono state firmate insieme ad ACLI Anni Verdi, Circolo Ambiente Scienze, Coordinamento Comitati Ambientalisti della Lombardia, Coordinamento dei comitati contro le autostrade CR-MN e Ti-Bre, Delegazione FAI Cremona, Gruppo LUCI Cremona, Italia Nostra Cremona, Legambiente Alto Cremasco, Legambiente Cremona, LIPU Cremona, WWF Cremona.

 

martedì 2 luglio 2013

Riunione Coordinamento Comitati contro Ti-Bre e CR-MN

GIOVEDI' 4 LUGLIO 2013 ALLE ORE 21,00
PRESSO LA SALETTA CIVICA DI SAN SILVESTRO - (MANTOVA)
è convocata la riunione del coordinamento
dei comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre
per fare il punto della situazione dopo i recenti importanti sviluppi registrati sulla questione dell'autostrada Cr-Mn, ed in particolare:
incontro dell'assessore regionale Del Tenno con gli amministratori e imprenditori cremonesi - resoconto e valutazioni;
risposta all'interrogazione del gruppo consiliare regionale del M5S sulla Cr-Mn, valutazioni;
aggiornamento sulle iniziative promosse dal nostro coordinamento;
"alternativa mantovana" - breve illustrazione del documento sottoscritto dai sindaci, dal Presidente della Provincia di Mn e dai comitati locali no autostrade;
esame delle possibili azioni da intraprendere in questa fase cruciale dell'iter del progetto autostradale.