sabato 27 aprile 2013

Legambiente contro l'ubicazione del canile del Cremasco

Legambiente Alto Cremasco ha diffuso una comunicazione in cui viene criticata l'ipotesi di realizzare un canile a servizio dell'area cremasca in comune di Pieranica, in prossimità del PLIS dei Fontanili. Un canile a servizio di 53 comuni ha un impatto certamente non trascurabile. Si tratta inoltre di un'attività difficilmente compatibile con la destinaziona agricola dell'area interessata, inclusa negli ambiti agricoli strategici del PTCP. Pur riconoscendo la comodità di un canile a servizio del Cremasco ci chiediamo, anche a fronte del rilevante impegno economico previsto, se non sia possibile convenzionare i 53 comuni con strutture ancora insature presenti nelle zone confinanti oppure reperire aree già urbanizzate in aree idonee allo scopo.

Il fontanile Seredei, in prossimità dell'area dove si intende realizzare il canile

Il circolo Legambiente Alto Cremasco esprime il suo più netto dissenso rispetto alla scelta di ubicare il canile  del cremasco a Pieranica, in un’area ai confini con Capralba, a ridosso dell’incrocio verso Farinate  lungo la strada provinciale di collegamento Pieranica Vailate. Si tratta di una zona rurale di grande pregio, collocata nella fascia delle risorgive, inserita negli ambiti agricoli strategici del PTCP della provincia di Cremona, inclusa nel proposto PLIS dei fontanili di Pieranica e a pochissimi metri dal già istituito e riconosciuto Plis dei Fontanili di Capralba. Il luogo sul quale si progetta di costruire il canile è  letteralmente circondato da fontanili (v. immagine allegata) e in virtù delle tutele riservate ai capofonte  (e ai primi 200 metri di asta del canale emissario) dal vigente PTCP  (e PTR) riesce difficile immaginare una soluzione praticabile per gli scarichi, in assenza di ogni possibile collegamento con la rete fognaria. Come indicato dallo stesso PGT vigente di Pieranica (Norme geologiche) i terreni inclusi nell’area indicata dall’assemblea dei soci SCRP come adatta ad ospitare il canile sono caratterizzati da vulnerabilità idrogeologica molto alta e sono quindi “da salvaguardare per i valori ambientali in essa presenti e come riserva idrica>.  In aree a elevata vulnerabilità idrogeologica la normativa nazionale e regionale, pienamente recepita da quella locale, prescrive particolari cautele nell’edificazione e nella movimentazione della terra e impone che l’erezione di manufatti sia <<assentibile solo a condizione di accompagnare ogni progetto con indagini geognostiche in situ e con relazione geologica, geotecnica ed idrogeologica che determini la condizione locale della falda e le caratteristiche di portanza ed i cedimenti attesi, le modalità di scarico delle acque bianche e nere e quelle di aggottamento della falda>>; anche  l’autorizzazione di un eventuale pozzo deve essere sottoposta a VIA, ai sensi della DGR 29.12.99 n. 6/47582 e non può che stupire che SCRP avanzi addirittura l’ipotesi di consentire al   soggetto  gestore  di  esercitare  ulteriori  attività compatibili  con  il  servizio  richiesto  quali l’attività  di  cimitero  per  animali  di  affezione.

La faccenda del canile si sta trascinando oramai da molto tempo e come associazione e come cittadini non possiamo che rimanere sconcertati a fronte della soluzione ora proposta. Si tratta di una soluzione che consuma una preziosa risorsa collettiva quale è il suolo agricolo, che determina un impatto non sostenibile in un’area di pregio ambientale e che, non ultimo da considerare, prevede costi assai rilevanti destinati a gravare sull’intera popolazione del cremasco.  Non possiamo credere che con spirito di collaborazione e serietà di indagine non sia possibile individuare nell’ampio territorio dei 53 comuni aderenti a SCRP un area già compromessa, edificata, urbanizzata, abbandonata, dismessa – e che siano abbondanti è sotto gli occhi di tutti!- o anche solo parzialmente non utilizzata  che possa essere adatta allo scopo e che possa richiedere un investimento di gran lunga inferiore ai 750 mila euro previsti per la soluzione Pieranica.
Esprimiamo in ultimo l’auspicio che del lavoro di istruttoria, analisi e valutazione della scelta per l’ubicazione del canile si possa trovare a breve traccia  sul sito web della SCRP e su quelli delle numerose amministrazioni locali coinvolte: crediamo, infatti, ci debba essere  il massimo livello di  trasparenza possibile in questa come in tutte le altre vicende che riguardano l’ambiente e la vita dei cittadini.

Grazie per l’attenzione
Circolo Legambiente Altocremasco

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